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viernes, 22 de noviembre de 2013

Fiamma Nirenstein


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Il Giornale, 18 novembre 2013

Un raro momento di verità, e tutto per merito di un microfono aperto per sbaglio e di una brava ragazza. Si tratta della traduttrice che svolgeva il suo consueto turno alle Nazioni Unite evidentemente ancora non ammaestrata agli usi e costumi locali. La ragazza la settimana scorsa dopo che erano state votate 9 risoluzioni contro Israele dall'Assemblea Generale e non contro qualche dittatore dedito a stragi, ha detto, ignorando che parlava a tutta l'assemblea: "Non è un po' strano? Dieci risoluzioni contro Israele. Lo so che c'è un problema con i palestinesi, ma c'è tanta di quella "bad shit" in giro per il mondo, e qui passano tutto il tempo su questo".

Risate fra i delegati, sopracciglia alzate al tavolo della presidenza. Ieri parlando alla riunione di governo Benjamin Netanyahu ha detto che se per caso la ragazza dovesse risentire della sua avventura, troverà certo lavoro in Israele. Ma l'ironia è solo in parte adeguata all'episodio: l'ONU seguita, in un mondo intriso di sangue, a perseguitare Israele con risoluzioni pretestuose, senza mai condannare il terrore, gli attacchi missilistici, l'incitamento. Una delle risoluzioni votate in questi giorni condanna come Israele agisce nel Golan.

Ma proprio là Israele ha accolto i feriti siriani il cui sangue viene ogni giorno sparso da Assad e Al Qaeda. Nel 2012 nell'ultima sessione l'Assemblea Generale adottò 22 risoluzioni anti-israeliane, e le stragi di Assad erano in pieno swing. Il consiglio per i diritti umani nato nel 2006 ha già votato 26 risoluzioni anti-israeliana, e dove sono Iran e Cina? Quando Ban Ki Moon parlò degli aerei siriani che nel campo profughi di Yarmuk fecero parecchi morti palestinesi, si disse solo "molto preoccupato". Niente condanne, l'ONU le conserva tutte per Israele.

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